“Sogno di una notte di mezzo inverno”

Erano lì, ricurvi su quei fogli da quasi sedici ore, la luce fioca dei neon impolverati risaltava i capillari rotti dei loro occhi che sembravano rimbalzare da destra a sinistra come una macchina da scrivere, non avrebbero mai mollato senza aver terminato la loro missione, anche a costo di crepare, e in effetti sarebbero morti se poche decine di minuti dopo non fosse arrivato il patron a fermarli.

Mister Tarci e mister Otto, così amava chiamare il patron i suoi più stretti collaboratori, erano da anni senza un vero impiego, sebbene dotati di qualità fuori dal normale nel campo della matematica, il loro servizio lo avevano prestato da qualche anno solo esclusivamente per il progetto TDP, certo non furono rapiti come successe nel periodo di guerra per alcuni scienziati, ma diciamo che il patron era riuscito a dissuaderli dal prestare ad altri le loro conoscenze, se si fossero pentiti nessuno è venuto mai a saperlo.

Da circa una decina d’anni al tour i vincitori erano esclusivamente o brocchi del pedale o gente dotata da discreti fondoschiena, i più bravi arrancavano nelle retrovie delle classifiche nonostante prestazioni eccezionali, l’incapacità di prevalere sui brocchi prima li aveva depressi, poi li aveva fatti incazzare e la situazione che si era presentata alla presentazione del nuovo tour si era fatta incandescente, se da una parte i brocchi pluri decorati lanciavano sfottò a quelli che erano i big una volta, dall’altra parte si potevano sentire addirittura anche qualche minaccia, qualcosa andava rivisto prima che la situazione precipitasse.

Noostante gli sforzi a suon di algebra, i contabili del tour non riuscivano più a far quadrare i conti, il meccanismo per far prevalere i brocchi da loro inventato dopo anni di tentativi a vuoto, era diventato irreversibile, cosa fosse successo nessuno lo sa, anche dopo aver reso impossibile la vita ai brocchi nell’ultimo tour, a suon di salite mostruose e cronometro eterne, il risultato non cambiava, una strana metamorfosi aveva trasformato i brocchi in pedalatori instancabili, oltretutto anche la fortuna era dalla loro parte.

Dieci giorni dopo la presentazione del tour, mister Otto ricevette a casa per mezzo posta la testa di un cinghiale in un pacco, un azione degna dei migliori film di mafia, ma il messaggio era chiaro, dovevano sbrigarsi a completare quella formula che il patron gli aveva suggerito, una vera impresa, si sarebbe dovuti andare contro i teoremi di Newton o di Pitagora per avere i risultati aveva chiesto, ma loro sapevano che solo menti contorte come lui potevano farcela, e non si sarebbero mai tirati indietro, sopratutto ora che ne andava anche della loro vita.

Mentre sorseggiava la nona red bull frullata con caffè in polvere, mister Tarci ebbe un ispirazione fulminante, infatti rimase fulminato, cadde al suolo per riprendersi solo un ora dopo con uno strano sapore in bocca, una voce rauca proveniva da in fondo alla stanza ma non la riconobbe, aveva un forte mal di testa, si toccò il cranio e capì il perchè, un grosso bernoccolo gli spuntava all’altezza della nuca, ripiombò nell’oblio più oscuro, wombat gli aveva assestato un altra mazzata tanto per farlo riposare ancora un po’.

Mister Otto quando arrivò alle cinque del mattino per dare il cambio al suo compare rimase di stucco, non solo mancava il Tarci ma anche il suo computer, poi vide una ciocca di capelli neri misti a sangue vicino all’uscita dello scantinato, non c’era dubbio, qualcuno lo aveva rapito, avvertì subito il Patron il quale non sembrava stupito, gli disse di andare subito via di lì e raggiungerlo nel suo garage con la chiavetta usb contenente il backup del giorno prima, forse da lì si sarebbe risaliti a qualche indizio, bisognava sbrigarsi, anche il patron era stato minacciato via whatsapp da un sedicente personaggio col nickname altisonante, un certo ” Coefficente big ” che non aveva mezze misure, se qualcosa non fosse cambiato al prossimo tour, non ci sarebbero state altre albe per lui.

L’ombroso era stato uno dei migliori big del passato, ma da troppo tempo  era relegato nelle retrovie della classifica dei recenti tour, la rabbia che covava era al pari di quelli come lui che si ritrovavano a mangiare la polvere dei brocchi, fu soprattutto per questo che si decise ad intervenire con un azione da vero fuorilegge e poco importava se una volta Mister Otto era un suo amico, ora era diventato una preziosa merce di scambio.

Dopo aver intercettato la telefonata del Patron, l’ombroso fece sgommare la sua automobile, prima che mister Otto riuscì ad alzare la saracinesca del garage la mazza da baseball dell’ombroso si abbassò sulla sua testa, una disconnessione forzata, tempo di andare a nanna.

Wombat era il vincitore degli ultimi tre tour e piano piano era diventato il leader dei brocchi, lui che una volta si defilava sempre ed era sempre rispettoso, ora la sua arroganza lo aveva portato a farsi giustizia da se, sapeva che qualcosa stava per cambiare e non poteva permettere che nessuno alterasse quegli equilibri che lo avevano portato in vetta alle classifiche.

Ora le due fazioni erano in possesso entrambe di un matematico e nessuna delle due parti aveva l’intenzione di fare concessioni, una situazione di stallo che non favoriva nessuno visto che mister Otto poco poteva fare senza l’ausilio della sua controfigura: mister Tarci, e viceversa, sebbene fossero ad un passo dalla risoluzione, il loro lavoro era stato bruscamente frenato da due grosse mazze da baseball.

Quelle a cui erano sottoposti i due malcapitati non erano torture fisiche, non era nelle usanze di quella gente, ma quelle psicologiche, forse più devastanti, mister Otto si trovava in una stanza ricoperta di tabelline  tipo scolastico con multipli di 2 e di 4 e se voleva ricevere il pasto doveva schiacciare pulsanti come quelli dei quiz, se  indovinava mangiava altrimenti nisba, nonostante odiasse a morte quel trattamento alla fine si piegava e un altoparlante risuonava dicendo : “bravo otto !”, gli veniva da piangere.

Dall’altra parte della città, in un altro bunker mister Tarci costretto a vedere a ripetizione continua la pellicola della sua vecchia e unica vittoria, aveva gli occhi consumati e desiderava solo dormire, Wombat non credeva alla teoria che senza mister Otto nessuno poteva completare il progetto, ma dopo un po’ si decise ad alzare il telefono.

Wombat voleva ricattare il patron minacciandolo di non rilasciare il suo contabile se avesse modificato le tabelle, dall’altra parte però non rispondeva nessuno, il patron era scosso da fremiti con dolori lancinanti, il mago e altri due suoi compari gli avevano applicato alle gambe dei crampo stimolatori con elettrodi, ormai gli ex big avevano oltrepassato ogni limite pur di tornare ai vertici.

Tuu, tuu tuuuu.. il patron stava soccombendo, il mago aveva alzato i ritmi di quella macchina infernale fino a fargli perdere i sensi, fu inghiottito in un vortice come un enorme centrifuga, quando riaprì gli occhi ancora quel rumore: tuu, tu tuuu…, aveva la bocca impastata, si toccò le gambe ma non aveva elettrodi o dolori, era sudato fradicio nel suo letto, il rumore che sentiva era il suo telefono.

Era il Tarci, ” Uelà compare, come va? “, il patron credeva di essere ancora dentro quel maledetto incubo ” Come stai, sei ancora tutto intero ? “, il Tarci non capiva.. ” Intero?, sì certo, magari un po’ stanchino ma bene, ah.. a proposito, ti chiamo per comunicarti che finalmente avrei trovato una formuletta per far vicere finalmente i brocchi come noi ! “, ci fu un silenzio lungo qualche secondo, poi la risposta..” Senti amico mio…., che ne dici di una piccola vacanzetta ?, avrei affittato un cottage sull’isola di Trimellone..”, ” ma.., non capisco, avevi una fretta del diavolo per farci finire il progetto, l’Otto si è addirittura preso ferie per..”, il patron non lo lasciò finire: ” Ecco bravo, chiama pure lui !, si va a pescare tre giorni, e niente fogli please..!”

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