Mai come questa edizione l’esito finale risulta incerto, apparentemente se uno guarda la classifica generale vedrebbe un vincitore quasi certo, ma non è assolutamente così, anzi dopo le ultime dichiarazioni del sign. Taeng mo, che aserisce di non presentarsi al via all’ultima tappa, si può immaginare uno scenario completamente diverso, con addirittura un Ciccio Graziani in pole position, possessore ancora della fatidica “soccia’l card”, che in caso di vittoria di tappa gli permetterebbe di balzare al comando della classifica , ma attenzione anche alla mina vagante Capitan uncino. Ma, e ce ne sono tantissimi di ma, nessuno sa quale sarà la tappa che verrà pescata dal bambino che deciderà quello che sarà poi il nuovo re del TDP 2013, si potrebbero fare diversi calcoli di probabilità, ma neanche il buon Tarci è ancora in grado di configurare lo scenario finale. Detto questo, andiamo a presentare quella che forse è la prova più affascinante del Tour de pance, quella in cui non servirà la velocità o la potenza, ma una buona dose di resistenza sia alla sella che eventualmente alle intemperie o il buio della notte, ma è proprio l’incognita dell’avventura, oltre al pedalare finalmente tranquilli in compagnia che caratterizzerà la tappa. Per chi non conoscesse ancora il meccanismo della prova, illustriamo brevemente quello che potrà essere il programma della frazione.
Domenica 22 settembre ci si presenterà in piazza 3 novembre alle ore 10, dopo una conta dei concorrenti si partirà alla volta del passo del ballino per poi ridicendere verso Fiavè e dirigersi senza fretta al paese di Comano, da lì invece di salire sul monte casale, svolteremo a sx in direzione del passo della morte ( niente paura nonostante il nome, il tragitto non presenta difficoltà estreme.. ), si ridiscenderà quindi sulla bella ciclabile del Limarò. Si tornerà poi verso la busa lungo le ciclabili per il primo passaggio, dove quelli che vorranno ritirarsi potranno anche ricevere i punti ( non vale infatti presentarsi al via e ritirarsi subito senza aver concluso il primo passaggio ), dopo una sosta ristoratrice ad Arco si partirà per il secondo step. Si salirà in Troiana, Carobbi, per affrontare il giro dei “due sassi”, che ci porterà circa a quota 1200 mt. sotto le pendici dello Stivo, poi si ritornerà a valle all’imbrunire e si chiuderà il tragitto dichiarato, ci si fermerà a mangiare radici o arbusti..
( scherziamo, di sicuro ci starà qualcosa di meglio.. ), ma da qui in poi varrà la famosa legge del rilancio, l’affascinante formula con la quale nelle edizioni passate chi voleva vincere il TDP doveva rilanciare, calcolando però bene le proprie forze, il bluff infatti verrà scoperto se non si pedalerà il dichiarato. Due anni fa per esempio, Tarci si giocò le sue carte bene, dopo ormai 15 ore in sella e ben tre montagne scalate, alle 3 di notte, rilanciò la posta con un passaggio alle sarche e salita in troiana all’alba, naturalmente Enriquez che sempre ha portato a termine queste prove lo seguì, ma fu anche la sorprendente Yurka fare compagnia agli altri due, conclusero così la prova in 23 ore, con circa 4000 mt di dislivello, ma sopratutto con ricordi bellissimi che si portano ancora adesso dietro. Va detto comunque che tutto è possibile in questa tappa, la prima volta che si disputò, complice anche una pioggia battente e che si disputò di notte, si risolse in poco più di cinque ore, tutto dipenderà anche dalle intenzioni più o meno bellicose dei partecipanti, tenendo presente che sarà prima di tutto una bellissima gita insieme.

Agosto 2013, lido degli autan.
Dapprima era una leggera nebbiolina quella che si era calata sul litorale, ma verso le nove del mattino sulla spiaggia non si vedeva quasi più un accidente, il tasso di umidità era altissimo, la gente cercava refrigerio nell’acqua, ma tra alghe enormi e meduse urticanti il risultato era devastante, l’unica era stare in fila per mezz’ora per farsi una doccia tiepida. I Tribula si erano dati l’appuntamento per le 10 con i Giampa presso il bordo inferiore della spiaggia per una partita a bocce, purtroppo però quella mattina la zona pullulava di fastidiosi tafani ed ex figli dei fiori che si fumavano i tafani secchi in preda a strane allucinazioni, quindi rinunciarono e si diressero di ritorno al villaggio turistico. La struttura turistica, per altro un po’ fatiscente, era chiamata confidenzialmente: “L’alcatraz del delta”, posizionata appunto dove il braccio del fiume sboccava in mare, quando l’alta marea del pomeriggio saliva non c’era modo di svignarsela, la palude alle spalle del villaggio si inondava e non si poteva più raggiungere la strada, nello stesso istante, puntuali arrivavano zanzare dall’alto in formazione a squadra e gli obbiettivi erano sin troppo facili. Quasi tutti i clienti dell’hotel provenivano dal TDP con i vari familiari al seguito, il pacchetto di 10 giorni prevedeva la mezza pensione, ma molti non arrivavano a consumarla per il fatto che, se non calcolavano bene la salita del mare venivano falcidiati sulla via del ritorno mentre cercavano di lottare inutilmente con le zanzare addestrate nella palude con l’alta marea, una lotta destinata a durare poco, solo i più forti riuscivano a trascinarsi sino all’entrata del villaggio. Il pacchetto prevedeva inoltre un escursione in un ex ciclodromo risalente all’immediato dopo guerra, il posto era ormai diventato il ritrovo fisso di cialtroni che si spacciavano per ex campioni delle due ruote come: Adorni, Zandegù, Giglioli e via dicendo, accogliendo i visitatori in giacche improbabili sgualcite, dicendo loro che strane vicissitudini della vita li avevano relegati laggiù in una vita difficile, così chiedevano loro un piccolo contributo,poi gli regalavano foto ricordo che non erano altro delle figurine degli album dei ciclisti. Mancavano poche ore, e in televisione quella sera avrebbero trasmesso l’ennesima ripetizione delle ultime tappe del Tour de pance, anche se praticamente quasi ogni sera i commensali della struttura, l’aria all’interno del villaggio si faceva elettrica come prima di una finale del mondiale di calcio, alcuni si erano già accampati qualche ora prima in sala televisione inondata dal sole, cuocendosi il cervello dietro le vetrate. L’animatore del villaggio non vedeva uno stipendio da almeno tre mesi, per questo motivo decise di agire con un gesto disperato, in un momento di distrazione dei picchetti , si impossessò della televisione e con una mazza in mano minacciò di distruggerla se qualcuno non si decideva a pagargli tutto quello che gli spettava. Se non fosse stato per Enriquez, che mediando con uno strano personaggio dell’hotel, evitò che il poveretto finisse linciato dai commensali, Oswald e il Cecido ancora storditi dai fumi della notte precedente in discoteca, gli avevano già assaggiato i polpacci con la forchetta, una fine annunciata, tra tutti i gesti estremi che poteva fare, quello di impedire di vedere la ripetizione del TDP a quegli energumeni, era come paragonare il fatto di portar via una subrette donna nel bel mezzo di uno spettacolo per i detenuti di un carcere di massima sicurezza. Come da copione, ogni anno si ripetevano gli stessi rituali, a cominciare dalla mattina, quando la maglia gialla in carica illustrava il programma della giornata, che poi alla fine era quello di tutti i giorni, ovvero quello di dirigersi in fila indiana sull’esiguo passaggio che conduceva alla spiaggia, un percorso assai delicato su un ponticello di assi improvvisato sulla palude maleodorante, ma era l’unico modo per arrivare alla spiaggia. Da lì in poi le varie attività proposte consistevano in giochi di società come il mònapoli ecc.. il tutto sotto il sole cocente visto che gli ombrelloni a disposizione erano solo tre, e quelli se li erano accaparrati già quelli che erano arrivati alle 6 del mattino. Le venti famiglie del TDP fortunate, se così si può dire, venivano estratte a sorte in una sera durante un dopo tappa in giugno, erano già nove anni che veniva organizzata la vacanza in quel posto della bassa, i prezzi erano veramente bassi, ma anche la permanenza chiedeva il suo prezzo, ci voleva qualche giorno per ambientarsi, dopo era un po’ come essere nell’esercito, un esempio su tutti, i Ciucciarode erano già dei “nonni” dato che per ben 5 anni consegutivi venivano estratti. Enriquez da buon pastore, controllava ogni sera dal suo yacht ancorato a poche decine di metri dal delta che nessuno finisse nella rete dell’alta marea e divorato dalle zanzare, aveva già salvato due anni prima il Mago G, il quale pensando di esser più forte della corrente e degli insetti aveva finito le energie e stava andando alla deriva, Enriquez scambiandolo per un tonno l’aveva pescato con modi non proprio ortodossi… L’ultimo giorno di permanenza cominciava molto presto, tutti avevano paura di perdere la barca per raggiungere la strada e l’agoniato pulmann che li avrebbe riportati a casa, per cui alle sei del mattino, proprio come una tappa all’alba succedeva di vederli ancora in pigiama con le valige in prima fila sulla banchisa. Ma nonostante tutti i piccoli disagi, ogni anno si ripeteva lo stesso rituale, e nessuno osava ancora protestare per un cambio di località, anzi durante l’estrazione dei fortunati, il sottofondo musicale era proprio quella canzone degli anni 60………
Ieri il sito del TDP ha compiuto 9 anni, abbiamo superato abbondantemente il milione di visite totali, per importanza e ricchezza di contenuti ( demenziali diciamo noi..
), è stato riconosciuto come uno tra i più importanti siti web nei vari motori di ricerca. In effetti se avete la voglia e il tempo di scandagliare nel sito, vi accorgerete dell’enorme quantità di dati che abbiamo inserito nel corso degli anni, la nostra storia, sebbene risalga solo all’anno 2000 è già patrimonio dello sport-goliardico nazionale, quasi un orgoglio, se non fosse per il fatto che non conosciamo ancora l’antidoto per far smettere questi dementi di pedalare…
E’ arrivato agosto. il mese dell’ozio ( non per tutti
), ed allora per riempire quegli spazi vuoti lasciati dal TDP, vi rimandiamo alle letture dei nostri psiko-romanzi, li potrete trovare in alto alla voce : i romanzi del ciclo, oppure piccole curiosità, come quelle riportate qua sotto con i numeri dei TDP passati. Auguriamo a tutti voi una serena vacanza, o per quelli come noi che schiattano ancora, una buona sopravvivenza. Ci rivediamo a settembre ( come dicevano spesso i miei professori… ), nessuno si illuda di aver già vinto, gli ultimi sorrideranno…
2000: 1° Cannibal - 2° Farè - 3° Bicio
2001: 1° Cannibal - 2° Lo Squalo – 3° Induron
2005: 1° Il Ciclone – 2° Induron/Lallo (pari merito) – 3° Lady in speck
2006: 1° Giampa – 2° Cannibal - 3° Verdurer
2007: 1° Ciaramdanak – 2° Mago G - 3° Pantuna
2008: 1° Mago G – 2° Ciaramexdanak – 3° Taeng Mo
2009: 1° Taeng Mo – 2° Otto – 3° Mago G
2010: 1° Mago G - 2° Pantuna – 3° Tarci
2011: 1° Tarci – 2° Giggi - 3° Enriquez
2012: 1° Ciucciarode -2° Tarci – 3° Enriquez
Di seguito riportiamo i vari vincitori di tappa di tutte le edizioni aggiornati ad oggi.
VINCITORI IN TUTTI I TDP |
TAPPE |
|
|
CANNIBAL ( adatto in ogni dove ) |
17 |
MAGO G ( potenza anche in salita ) |
10 |
TAENG MO ( scalatore ) |
7 |
TURBO ( scalatore ) |
7 |
ENRIQUEZ ( resistenza umana in bici ) |
5 |
SAUTE’ ( passistone-cronoman ) |
5 |
PANTUNA ( scalatore ) |
4 |
EL VERDURER ( cronoman ) |
4 |
CIUCCIARODELLE ( scalatore veloce ) |
4 |
CIARAMDANAK ( scalatore ) |
4 |
JO’ TAVERNINI ( uomo squadra ) |
3 |
TARCI ( passista-furbista ) |
3 |
CIUCCIARODE ( velocista-furbista ) |
3 |
SACKS ( scattista ) |
3 |
KAMI ASTE UNDER 18 (combattiva e agile ) |
3 |
GATTO ( potenza anche in salita ) |
3 |
AZZOLINI W ( passistone-cronoman ) |
3 |
FISCHIA ( combattiva e agile ) |
3 |
OTTO ( combattivo e passista ) |
2 |
BICIO EL TRATTOR ( potenza di watt e kg ) |
2 |
RICKY ( scattista-furbista ) |
2 |
RUVIDO ( da caccia al tesoro ) |
2 |
SAMBUC ( uomo squadra ) |
2 |
TRIBULA ( passistone anche in salita ) |
2 |
RUGA ( da caccia al tesoro ) |
2 |
YURKA ( combattiva-resistente ) |
2 |
GIAMPA ( furbista-passista ) |
2 |
ANNASLISA ( fortunella-tenace) |
2 |
BEDU DIESEL ( fortunello-tenace ) |
2 |
MOSEROTTA ( fortunella-agile ) |
2 |
LEVERA ( potenza e agilità ) |
2 |
CICCIO GRAZIANI ( scalatore-distratto ) |
2 |
CAPITAN NEMO ( potenza anche in salita ) |
2 |
CINZI ( fortunella-tenace |
2 |
LAGRIMA ( fortunello-tenace ) |
2 |
COREGOM ( fortunello-fastasista ) |
2 |
NICO ( calcolatore-tenace ) |
2 |
WOMBAT ( combattivo-resistente ) |
2 |
TRENINO SICILIANO ( passistone-distratto ) |
2 |
PANZSTRONG ( passistone-resistente ) |
2 |
ANGELO ( scalatore-ballerino ) |
2 |
PIANELA L ( combattiva- fortunella ) |
2 |
GIGGI ( scalatore-distratto ) |
1 |
PITT BULL ( potenza e grinta ) |
1 |
CIACERO ( scalatore ) |
1 |
WHITE ( potenza anche in salita ) |
1 |
Ci scusiamo per il contrattempo, lo spostamento della tappa a mercoledì si è reso necessario per il semplice fatto che gran parte degli organizzatori della manifestazione erano impossibilitati a venire, ma il TDP continuerà nel migliore dei modi la prossima settimana, con una delle prove più divertenti degli ultimi anni. Il ” Duathlon di ledro ” per chi non lo conosce, si svilupperà con la formazione di squadre miste, divise tra fasce più o meno forti e consisterà nel arrivare insieme a Molina di ledro davanti all’imbarcadero dei pedalò, quando tutti i componenti della propria squadra saranno arrivati allora si potrà salire a bordo del pedalò, e concludere la prova con un breve giro di boa posto a circa 200 mt. dalla riva. Una volta a bordo dei pedalò si potranno anche fare piccoli azioni di disturbo agli avversari, ma mai usando armi contundenti, acidi, laser ecc… ! A presto allora.
Capita che un ciclista si alzi prima del levar del sole, per intraprendere il suo piccolo grande viaggio scandito dalla sua forza di volontà ,ed anche per la curiosità verso i suoi simili. E allora se ha fortuna, con le prime luci dell’alba, può scorgere i leggiadri mattinieri delle due ruote librarsi quasi senza pedalare, sospinti dal vento del nord, quasi sospesi tra cielo ed aria, viene voglia di infilarsi tra di loro, ma quasi sempre sfuggono via, non amano molto la compagnia. Gulliver, il ciclista così denominato, è invece un personaggio che spinto dalla sua innata curiosità tende a ricercare il suo simile nei svariati suoi risvolti, mettendosi però a volte in situazioni problematiche. Se per esempio troverà lungo il cammino i famosi “buontemponi “, ovvero quei ciclisti che possono partire a qualunque ora, beh in quel caso non avrà problemi ad intrufolarsi in gruppo, sia la loro velocità che la loro socievolezza non gli recerà nessun problema. Diversamente andrà a finire se tenterà di accodarsi alle tribù degli “scaldati”, e cioè di quelli che rilanciano la velocità quando mancano pochi metri per agganciarli, lì di solito il ciclista Gulliver rimane al vento, sconsolato dovrà solo sperare di trovare per strada un passaggio da un ” Tribula” di turno, quelli di cui ti puoi fidare, rimasti a loro volta orfani del gruppetto-madre, di solito si offrono di aiuto per trainarti a destinazione, la loro ospitalità è sacrà, solo quando avranno finito la loro missione, si accasceranno sui paracarri, ma è sempre più raro incontrare questi angeli della strada. Se Gulliver sarà stato baciato dalla fortuna, finito di percorrere il lago di garda da nord a sud, si imbatterà prima o poi con la tribù dei “passistoni”, ciclisti di pianura, spesso dotati di buoni fondoschiena dove ripararsi dal vento, normalmente non sono bellicosi, ma non bisogna parlar loro di montagne o colline. Trovare poi gli “scalatori” per Gulliver potrebbe essere la fine, sì perchè più di una volta, con la scusa di andare a mangiare una polenta appena più in su, il gruppetto in questione potrebbe ridurlo allo sfascio dopo lo scavalcamento di 2 o tre cime, per poi abbandonarlo al suo destino tra le nebbie. Ma in assoluto per lui, il pericolo più grande è rappresentato dal “culetto col codino”, di solito sono i miraggi del deserto, quando ormai la lucidità lo abbandona, in quel momento Gulliver vede a poche decine di metri dinnazi a lui la figura di uno splendido esemplare femminile di ciclista con la coda svolazzante, se tenterà di raggiungerlo potrà andare incontro a serissimi problemi di varia natura, se gli andrà bene, una volta affiancata si renderà conto che l’esemplare in questione era una attempata solitaria in attesa di compagnia, in quel caso dovrà abbozzare un sorriso di circostanza e cercare un allungo, altrimenti finirà tra le sue sgrinfie.
Come già detto in precedenza, martedì sera e non mercoledì com’era da programma iniziale , andrà in scena la seconda prova del TDP di quest’anno, molti di voi conosceranno a menadito il tracciato, altri no, in ogni caso tutti facciano attenzione perchè abbiamo apportato una piccola modifica qui di seguito descritta. La partenza prevista sarà alle ore 19 al ponte romano di Ceniga, la prima parte del percorso ricalcherà quella di 2 anni fa sino alla località di Oltra, ma invece di svoltare si proseguirà in direzione Pietramurata. Se alcuni di voi non sono sicuri di individuare la via giusta, facciano attenzione sempre ai cartelli biancorossi che indicano Pietramurata posizionati ad ogni bivio, solo in un caso bisognerà ignorarlo, quando ad un certo punto si prenderà a sinistra una salita che indica località Bene, questa è la piccola modifica che abbiamo apportato, si tratta di un breve anello in salita che poi ripiegherà di nuovo sul sentiero Gaggiolo-Pietramurata. La discesa su buona starda forestale e campagna a un certo punto diventerà sentiero, dopo una breve rampa sassosa si snoderà per altri 2km sino all’arrivo proprio sotto il crossodromo Ciclamino. L’intenzione sarà poi quella di cenare assieme, ma per il momento non sappiamo ancora se ci fermeremo lì, vi faremo sapere a breve quando avremo notizie fresche. Si raccomanda fortemente il caschetto, ed eventualmente luci per il ritorno.