Era da un pò di tempo che volevamo rispolverare la nostra rubrica di pettegolezzi, purtroppo è venuto a mancare il tempo, ma oggi cogliamo l’occasione per incontrare un personaggio, arrivato in sordina ma che adesso è sulla cresta dell’onda : il Capitan uncino. Si è presentato da noi stamane col fare leggiadro di chi sa, non diciamo di aver già vinto, ma comunque di aver fatto qualcosa di grande, ma sopratutto con un platò di pastine assortite, la cosa che maggiormente ci interessa…

Ebbene sig. Galas, dopo aver intervistato già due anni fa i suoi fratelli più grandi, finalmente abbiamo il piacere di farti conoscere meglio ai nostri lettori con qualche domandina ( intanto lui ci allunga una bottiglia incartata, crediamo si tratti di un cognac ), puoi anche non rispondere se vuoi, ma non faresti altro che incuriosire ancor di più il nostro senso del pettegolezzo…
1) Come hai fatto a conoscere il TDP ? sono stati forse i tuoi fratelli a portartici?
In verità non lo sa nessuno ma sono stato io a portare loro….
Al tempo era la tappa di Tenno dell’anno 2006 e cercavo di spronare allo sport i due altrimenti persi paralitici! Infatti li convinsi ad iscriversi a questa dura competizione, per farli uscire dalla crisi mistica di mezza età in cui già allora versavano.
Confidavo che con il fatto che Panzstrong fosse caduto nella marmitta del druido da infante e che El Tribula avesse un passato da sportivo, si potesse se pur con sacrifici e duri allenamenti imposti loro, arrivare a significativi risultati. Ci furono solo parziali soddisfazioni come una tripla maglia gialla poi persa miserabilmente alle biglie in spiaggia…. mi trovavo come loro preparatore, aizzatore, galvanizzatore parzialmente deluso e insoddisfatto. Da allora maturai con calma la decisione e fu poi sul finire della stagione 2011 che tirai le somme e a distanza di anni dall’inizio di tutto in quel momento decisi che per riscattare il buon nome di famiglia dovevo impegnarmi personalmente gettandomi nella mischia.
2) Dalla tua icona postata sui commenti si nota un baffone pronunciato che incute timore, ma poi se ti guardiamo adesso sembri avere la faccia del bravo ragazzo, ti senti d’avere un pò di agonismo nel tuo essere ?
Quella foto è una soddisfazione, l’ho preparata con cura e per quello scatto ho subito quattro mesi di disprezzo domestico, ma non ditelo in giro è una tattica per spaventare gli avversari. Il nome viste le condizioni è più che appropriato, sempre pronto ad attaccarsi a chi passa, anche uncinando con degenere ironia!
Per la seconda domanda Le rispondo con un eufemismo, non so se l’essere trova posto dentro l’agonismo!
3) Quattro figli te, tre l’altro fratello e due l’altro, i Galas hanno intenzione di monopolizzare il tour negli anni a venire ?
Quando nelle stagioni passate abbiamo notato una mancanza di apprezzabili piazzamenti abbiamo provato altre Vie. In effetti è una strategia che doveva restare segreta ma ormai siamo stati scoperti!
4) Ti sei trovato sotto le luci della “ribalta” proprio nel momento cruciale del TDP, e l’hai fatto con una azione senz’altro spettacolare, lasciando sul posto addirittura quell’Enriquez in cui questo tipo di prove non mollava mai, e poi forse con una piccola dose d’astuzia hai calcolato anche il colpo gobbo per vincere il tour, di chi hai più paura per la vittoria finale, calcolando che almeno 2 o 3 personaggi potrebbero strappartela con il ribaltone finale ?
Ovviamente da quando sono piccolo il primo obiettivo è pavoneggiare le chiappe in faccia ai fratelloni sotto la linea di arrivo. E devo dire che gli ultimi anni non sono stati facili.
La citata tappa l’aspettavo solo dalla presentazione alla stampa della stagione, dopo le “chiappe in faccia” era il mio obbiettivo secondario e ne temevo solo i crampi, ma con quattro banane e le bombe della Sandra è andato tutto bene. L’impavido Enriquez mi spaventava e al contempo speravo mi accompagnasse alla notte del martedì, volevo abbandonarlo all’alba del terzo giorno sulla piana delle Viotte ma fonti bene addentro alle vicende, per la mancata preparazione lo davano per spacciato alla partenza. L’aspetto l’anno venturo!!!
L’idea del Tour l’ho messa a fuoco solo dopo la dura prova “Trippathlon del Brione” e da li l’ho coltivata in sordina con “tattica bastarda” pedalata dopo pedalata, infatti già allora sembrava chiaro a tutti che i parenti prossimi non avessero più un gran che da dire in corsa.
Che dire in più, adesso da maglia gialla l’unico che devo temere è quel benedetto bambino!!!
5) Dicci chi è per te il personaggio che vedi come icona in tutti i TDP
C’è ne sono tanti che incarnano la visione del Patron ancor più che egli stesso, osservando le foto delle passate edizioni, ma con superficialità vista la mancata conoscenza diretta, direi Ciccio Ulrich. Trova affascinante la foto della salita a Padaro sotto la pioggia. Per il resto tutti coloro che arrivano distrutti all’arrivo!
6) In precedenza sono stati nostri ospiti prima Tribula e poi Panzstrong, in entrambe le interviste si è evidenziata una innata rivalità, in quel momento si dividevano dei piazzamenti di tutto rispetto, ora in breve tempo sei riuscito ad offuscare le loro gloriose gesta del passato, ti chiamano ancora per una pizza in compagnia ?
L’innata rivalità non so da dove provenga certo è atavica, nondimeno El Tribula dopo la mia prima vittoria di tappa “ Quella sporca ultima corsa ” ha fatto la sua partecipata telefonata di circostanza. Panzstrong mi preoccupa non si è ancora fatto sentire, non vorrei vista l’età, non se ne fosse accorto. Tuttavia bisogna capirli … dieci anni or sono il primo sui pedali era una chiavica e il secondo in volata lo steccavo sempre salita compresa…poi la loro folle sfida fratricida i duri allenamenti e il furgone con la bici al seguito, (vedasi l’intervista ai fratelli Lumiere), hanno segnato il passo…ma adesso la profezia si sta avverando! A distanza di decenni dai soprusi a cui mi hanno sottoposto da infante, in particolare ricordo il sadismo di Panzstrong, tutto si compie e le parole del padre emergono dalla memoria: “quando saranno vecchi e con il bastone li potrai far cadere con gli sgambetti” ahaaaa e pensare che non hanno ancora il bastone!
7) Per finire, come ben saprai, il patron del tour, diventato sempre più totalitario e aggiungiamo anche un po’ rinco, ha manifestato l’intenzione di lasciare il testimone a qualcun altro, secondo te chi vedresti meglio al timone di questa compagnia di dementi ?
Se Patron Enriquez lascia il timone, premesso che non credo sappia dov’è, la nave sarà preda di ammutinati dalla limitata visione, pronti a tracciare inconsapevoli rotte di comodo prologo al triste naufragio. Maturi quindi il suo destino perché il Tour, purtroppo per lui, non è scindibile dalla sua presente volontà, o meglio è da definirsi come la messa in scena di una trascendente affermazione del proprio io, esso stesso interpretazione dell’umano agire. Il chi se non lui non può esistere.