" Ladri di cyclette "


Il turno era finito già da un pò e mentre sbrigava le consuete incombenze, lanciò un occhiata all'orizzonte; non si sarebbe mai abituato. Mandò in dissolvenza l'immagine sul pannello che riproduceva all'interno il paesaggio eserno, tanto la fuori le due lune erano in alto, laluce della notte uguale a quella del giorno. L'atmosfera di metano e acido solfidrico, colorava di verde palude al tramonto anche se non del tutto a sera, ogni cosa.

Attivò il campo magnetico che materializzava il letto, si coricò e cercò di prender sonno.

Ritmato e cadenzato si incuneo nelle sue orecchie un suono a bassa frequenza, "ci risiamo, impreco mentalmente". I moduli abitativi erano impacchettati gli uni sugli altri per ottimizzare ogni superfice, senza sprechi, efficenti, pensati per ridurre al minimo spazio vitale la privacy dei singoli, a beneficio dei luoghi di lavoro e della grande agorà collettiva.

Efficenti mica tanto però, nessuno riusciva a capire da dove venisse quella nota afona. Gli apparati produttivi erano in altri settori, gli impianti tecnologici di servizio collocati negli appositi vani di servizio e un certo nervosismo pervadeva il tutor del distretto, il problema era stato segnalato e doveva essere risolto.

Poco prima e molto più giù, dove i possenti piloni della struttura mordevano la roccia per ancorarsi. Lungo i corridoi in disuso, lasciati dai macchinari automatizzati durante la prima fase di costruzione, una figura scarna e longilinea con un abnorme sviluppo delle masse muscolari degli arti inferiori scivolava furtiva verso una porta a chiusura elettronica. Digitò un criptico codice numerico 6969 ed ebbe accessoad un piccolo vano.

Salì senza indugio su una cyclette molto datata e comincio a pedalare. Il volano era collegato a un alimentatore che faceva funzionare una modesta illuminazione, e un computer che doveva aver visto innumerevoli giovedì. Lo sapeva, che la particolare frequenza emessa dal rotore andava in risonanza con l'acciaio stratificato a doppio rivestimento ceramico sinterizzato delle fondazioni, era pazzo non stupido, quindi prima o poi sarebbe stato scoperto, doveva fare presto.

Attraverso l'ormai obsoleta rete di internet e un applicativo scambiato con alcune pasticche di potassio impoverito molti anni prima con un hacker in disgrazia lungo una micidiale salita, la figura che indossava una logora maglia a strisce bianche e nere, cercava di mettersi in contatto con i suoi simili, alle sue spalle sulla parete di roccia viva una stampa ingiallita lasciava ancora vedere la smorfia di dolore di patron Enriquez colto dai cramopi in una memorabile tappa del tour de pance. Da quegli eroici giorni e da quando era stata lanciata sull'allora sito ufficiale del tdp la rubrica "crampi di genio" era ormai passato un sacco di tempo. "Crampi di genio" la madre di tutti i guai. Di chi fosse stata quella malsana idea non fu mai dato sapere e quello che ne segui non potrà mai essere raccontato per intero. Fu come una detonazione; nella psiche di vari partecipanti alla seguitissima competizione scattò un fervore creativo dalle conseguenze catastrofiche.

A farne le spese quasi subito il Malox e il Pawel, che brillarono per un istante come due supernove, durante un esperimento di luminescenza, troppo ardito e mal congegnato. Furono internati, con la scusa di monitorare il livello di radioattività e nessuno li rivide.

Fece scalpore anche il misterioso destino a cui andarono incontro il Verdurer e un drappello di fanatici delle 24 h, infatti stanchi delle limitazioni temporali di queste manifestazioni si inventarono una 365 giorni free zone, partirono di buon mattino, c'è chi dice che vaghino ancora nel queensland australiano, l'unico sollevato apparve Doro Maino, che finalmente se li era levati di torno.

Di rilievo anche la prodezza del "Ciucciarode team" riuscirono ad ideare un piccolissimo ma straordinariamente potente megafono. La quantità inusitata di decibel che fuoriuscì al primo collaudo fece strage di neuroni nei loro cervelli, fortunatamente il tumultuoso progresso medico scientifico di quegli anni, permise di stabilizzare la condizione a quella di impiegato comunale. Vennero assunti dalla municipalità di Riva del Garda in sostituzione del Malox, ed in attesa di nuove conoscenze neurologiche.

Il tarci vista la piega che stavano prendendo gli eventi mise su in quattro e quatt'otto una hot line per le sue fan, la quota di iscrizione dava diritto di telefonargli in diretta durante gli allenamenti, per sentire i rantoli, gemiti e ansiti che emetteva sotto sforzo. Denunciato per tuffa fu avviato in una ricostituita colonia penale maschile, per aver utilizzato delle registrazioni più sexi delle sue carpite al suo ex amico Otto.

Molti purtroppo si spremettero le meningi inutilmente per anni prima di cadere nell'oblio dell'alcool,

Anche la personale storia del nostro protagonista, seppur poco nota, porta accenti di drammatica devianza. Scrivendo sul sito del tdp si convinse di averne la capacità, cominciò così un lungo periodo in cui sproloquiava in continuazione su tutto, spesso uscendo dal seminato, scrisse articoli giornalistici, narrativa rosa di un certo successo, saggi sul "rapporto peso-potenza e relativo coefficente di omogeneizzazione nella performance sportiva", senza saperne nulla, si lanciò, ignorando i consigli, in spericolati romanzi con intrecci erotico-politici e in considerazione del particolare clima governativo finì nei guai, fu mandato come colono su un pianeta dal nome impossibile, che neanche uno come il Cannibal sa dove si trovi. Già il Cannibal, sfruttando qualche nozione di astronomia, faccia tosta a chili, e la grande confidenza con Bacco fondò la rivista "vini con le stelle", gli andò bene per un pò, fin quando durante una manifestazione notturna in tema con la sua testata, degustò con troppo zelo e utilizzò il telescopio per osservare dentro le finestre del vicino convitto delle "pie figlie di non si sa chi". I suoi commenti imbarazzarono le autorità presenti. L'accusa di sbronza molesta gli valse l'affidamento ad una comunità di recupero con l'incarico di tosa siepi vista la naturale predisposizione alla mansione.

Ma la pensata meno riuscita, anche se più attinente con la nostra storia fu quella messa su dal Cecido con El Milanes, i due venuti a sapere di un carico di cyclette stoccato nella zona portuale di Marghera, organizzarono in loco una gita con le anime belle del "sat & Bike", li confusero con mappe taroccate e li convinsero che trainare il pesante container dentro un hangar abbandonato, mantre loro distraevano la sicurezza, facesse parte del programma di giornata. Il tribunale li condannò con l'infamante imputazione di circonvezione di incapaci e ladri di cyclette, dal carico recuperato mancava solo un pezzo!

La luce cominciò a diventare instabile, il vecchi aveva rallentato il ritmo, spense il computer. Anche quella volta nessun contatto era stato stabilito, ma ci avrebbe riprovato, come l'ultimo dei giapponesi non avrebbe mollato fin quando e da qualunque abisso siderale, il tdp non fosse tornato alla luce del caldo sole terrestre.

Fissò fieramente l'immagine di patron Enriqez, e alzando il suo quartino di aminoacidi ramificati e sali minerali gli rese omaggio.


El Tribula